A Banska Bystrica la trevigiana trova un posto tra le migliori 12 pesiste del continente. Domani pomeriggio la gara per le medaglie, mentre Alberto Basso sarà impegnato nella qualificazione dell’alto
Missione compiuta. La pesista Anita Nalesso ha superato lo scoglio della qualificazione ai Campionati Europei under 18 iniziati oggi a Banska Bystrica, in Slovacchia. Domani pomeriggio, alle 18.30, tornerà in pedana nella finale, ma un posto tra le migliori 12 pesiste del continente è già garantito.
La 17enne di Trevisatletica è stata una delle prime atlete italiane a misurarsi sul palcoscenico della rassegna continentale giovanile. La qualificazione del peso era prevista oggi, di buon mattino.
Obbligatorio per l’ingresso in finale, il raggiungimento dei 16.60, oppure trovare un posto tra le migliori 12 misure. Anita ha lanciato a 14.97, undicesima misura delle qualificazioni, e ha così ottenuto il diritto a partecipare alla gara per le medaglie. Il miglior lancio di giornata è arrivato alla terza prova, dopo un 14.94 d’apertura e un nullo.
“Ho fatto un buon primo lancio, il migliore di sempre – spiega Anita, seguita anche in Slovacchia dal tecnico di Trevisatletica, Simone Broccolo -. Poi ho un po’ forzato il secondo e ne è uscito un nullo. Al terzo avevo il cuore in gola perché temevo di non passare. Alla fine, però, è andata. Sono molto felice dell’ingresso in finale: domani sarà un’altra gara, si riparte da zero. Adesso penso solo a quello”.
Per Anita, cinque volte campionessa italiana di categoria (le ultime due quest’anno, tra indoor e outdoor), è la seconda finale continentale dopo il settimo posto ottenuto l’anno scorso al Festival Olimpico della Gioventù Europea (EYOF) di Maribor.
Poco prima della sua finale gareggerà anche l’altro giovane di Trevisatletica in azzurro a Banska Bystrica: il vicecampione italiano Alberto Basso – 17 anni ancora da compiere, di Dosson – sarà infatti impegnato alle 16 nella gara di qualificazione dell’alto. Per entrare in finale dovrà saltare 2.07 oppure piazzarsi tra i migliori 12. Non facile, ma Alberto ci prova.